E ora pure in Sudafrica

I nostri zingari del tiro con l’arco stanno per partire per fare una garetta a 11000km da casa…miii ma a che ora vi svegliate per arrivare puntuali?

Con grande invidia salutiamo i nostri ducaconti che avranno il compito di tenere alto l’onore arcieristico della nostra madre patria (almeno nel tiro con l’arco) e degli arcieri di pian del lago.

 

Ecco alcuni utilissimi consigli, praticamente  segreti di noi campioni dell’arte del far centro, che metterete in pratica per salire sul più alto podio iridato:

  1. curate l’allineamento, la fereccia non dovete ne tirarla a sinistra ne a desta ma proprio in centro nel super spot
  2. per l’alzo valutate bene la distanza, per conoscerla ricordate che le sagome sono sempre là, tranne in alcuni casi che sono al di là, ma non troppo , oppure sono lontani quel tanto che basta, quindi ecco trovato l’alzo corretto
  3. se mangierete spadellate di fagioli con contorno di ceci, aumenterete la possibilità di essere almeno i primi della vostre piazzole
  4. bevete molti liquidi e non uscite nelle ore più calde
  5. però portatevi sempre una giacca a vento che non si sa mai
  6. che Hood vi protegga

BUON VIAGGIO

e in

BOCCA AL RINOCERONTE

 

 

 

~ di archeggio su settembre 27, 2013.

36 Risposte to “E ora pure in Sudafrica”

  1. Come sempre, prima un ringraziamento al nostro Vito!!!!
    Allora, le valigie sono quasi fatte. I bagagli sportivi sono pronti. I documenti ce li abbiamo.
    L’appuntamento è per domenica sera alle 7 a Malpensa, dove ci verranno consegnati biglietti e magliette personalizzate.
    L’adrenalina è al punto giusto. Come dice Marino noi siamo pronti per il Sudafrica, non sappiamo se il Sudafrica è pronto per noi !!!!! 😀
    Certo è che se tiriamo come abbiamo fatto nelle ultime due gare non dico che potremmo vincere, ma otterremmo un risultato abbastanza positivo. Tutto sta a vedere le due gare su visuali…. un bel terno al lotto!
    Grazie per i preziosissimi consigli. E aggiungo:

    1. La freccia non va tirata neanche troppo in alto o troppo in basso e tanto meno nei cespugli (serpenti e scorpioni non sono validi come bersagli…)

    2. Come abbiamo avuto modo di constatare in Austria, le distanze sono sempre quelle: è qui, è là, ellamadonna!!!!!!

    3. Ho personalmente adottato negli ultimi giorni una dieta a base di fave. I risultati sono stati devastanti. Se le trovo anche là, sono a posto!!!!

    4. Dalle ultime indicazioni meteo, credo che le temperature siano più o meno sui livelli di qui. Comunque un costume ce lo siamo messo in valigia. Se non riusciamo a spaventare i nostri avversari con i risultati sportivi, li spaventiamo mettendoci in costume.

    5. In quanto a bere molti liquidi, so per certo che il vino sudafricano è molto buono. Potrebbe essere una tattica per ubriacare tedeschi e austriaci, abituati alla birra. Quindi non vi preoccupate: faremo buon uso del consiglio!

    6. Che HOOD ci protegga!!!!!!

    Alla prossima puntata…. STAY TUNED!!!

    • Ancora una cosa… Sì è vero, la gara è un po’ distantina. Mi sa che ci tocca partire presto…… Al primo autogrill un bel caffè per rimanere svegli!!!

  2. augh
    a che ora è la chiamata piazzole ? se parto adesso faccio ancora in tempo ? Flavia, hai dimenticato la 4° distanza : ellamadonassaaaaaaa!
    volete destabilizzare i tedeschi e gli austriaci ? parlatele loro del caimano di arcore, altro che fagioli cotiche e fave, non faranno più un centro !!!
    Apro..apro..posito : se per caso o per sfiga ( degli altri ) o per meriti (
    vostri ) finite sul podio, dichiarate pure che avete fatto il corso avanzato con me ; se finite tra i 4° e il 10° posto, dite pure che vi allenate con me ; se vi piazzate oltre il 10° posto, dite pure che mi conoscete ; dopo il 15° posto , qui in Lombardia non vi conosce nessuno !
    Augh

    • cavolo speriamo che riescano a leggere ho un consiglio importatissimo che stavo per dimenticare Siete dall’altra parte dell’emisfero, quindi sottosopra, dovete tirare quindi tutto al contrario, destra se la sagoma a sinistra e viceversa, tirare verso il basso se la sagoma lontana e viceversa

  3. Ci siamo …… comincia l’avventura mondiale.
    In bocca al lupo !!! ma non preoccupatevi troppo, sono gare uguali alle altre, cambia solo il contesto che è molto motivante per il fatto che si gareggia con persone sconosciute e, spesso, si imparano molte cose.
    Anche tirare sulle targhe non è molto diverso se ti concentri sulle sagome.
    Coraggio, attendo resoconti e impressioni.

  4. Ciaooooooooo! Si lo so che siamo in un ritardo pazzesco, ma sono stati giorni frenetici. Comunque non preoccupatevi, vi racconterò tutto per filo e per segno!
    Comincio col dir che la prima giornata di gare non è andata molto bene come punteggio, né per me né per Marino………
    Comunque abbiamo tempo per risalire la classifica (forse…..).
    Il viaggio è andato bene. I nostri archi sono arrivati sani e salvi e pure le frecce!
    Qui l’atmosfera è particolare, sembra di stare al villaggio olimpico, gente da ogni parte del mondo, eppure c’è uno spirito cameratesco incredibile. Stamattina la tensione era un pochino più palpabile, le facce erano più tese.
    Ieri mattina abbiamo fatto il controllo materiali, tutto ok. Poi nel pomeriggio ogni nazione ha sfilato con tanto di bandiera e cartello.
    I cuochi locali hanno preparato dei barbecue con intere bestie messe sul fuoco a cuocere… Non so che animali fossero, ma erano molto buoni!
    Poi alcuni ragazzi ci hanno allietato con la loro musica. Ad un certo punto della serata hanno chiamato sul palco un rappresentante di ogni nazione e per l’Italia è andato Marino che si è esibito in una sessione di percussioni!
    Ora andiamo a letto, siamo veramente molto stanchi, qui fa un caldo bestiale,non umido ma secchissimo, ti asciuga un casino e dire che siamo strinati dal sole è poco,sembriamo Heidi e Peter!!!!!!
    Domani continuerò il racconto delle nostre avventure.
    A prestoooooooooooooo

  5. fatevi valereeeeeeee !!!!!!!

  6. per chi volesse seguire le gesta dei Nostri
    http://wbhc2013.co.za/

    nella colonna a sx ci sono le classifiche

    Mizzega ma allora le sagome sono oltre al di la. ?!

  7. Ciao ragazzi, qui tutto ok. Mi spiace di non potere aggiornare il blog spesso, ma qui ogni sera c’è qualcosa da fare, ad esempio stasera tutta la squadra italiana è ospite a cena dei vertici IFAA. Comunque sto tenendo tutto a mente e vi farò un resoconto dettagliato di tutto quello che stiamo vivendo in questi giorni quando torno a casa.
    Al di là delle prestazioni sportive (si lo so sono un po’ scarse…. 😦 ) ci stiamo veramente divertendo un CIFRA!!!!!!! E poi abbiamo vissuto delle esperienze impagabili! Una su tutte: stavo tirando alla sagoma di una zebra…. E dietro sono passate delle zebre vere!!!!! Pazzesco!!!!! E poi le giraffe, le antilopi, lo struzzo che non se ne voleva andare!!!!!
    RAGA E’ STUPENDO!!!!!

    • Uno, vigoroso e ineluttabile sentimento si alza sopra noi INVIDIAAAAA

      beati voi …godetevi questa esperienza unica

      a proposito, secondo il decalogo del Piero….qui nessuno vi conosce!! 🙂

  8. Beh… Pazienza, tanto qui ci conoscono come Mario e Flovia……..
    Comunque se non volete sapere niente…. Non vi diremo niente!!!!!
    Gne gne gne gne………
    Adesso andiamo a spostare lo struzzo (vero) dalla sagoma del coccodrillo e a lavarci dalla slinguazzata della giraffa…..
    Maggiori news a lunedì (sempre lo vogliate sapere!!!!!!!!!!) 🙂

    • augh
      e così avete dato nomi falsi ! da voi non me la sarei mai aspettata….certo che questa è la scusa dell’arciere più inverosimile, da mettere in cima alla classifica che state tenendo : Marino, come hai tirato oggi ? ; e che me frega, io sono Mario !!!!! BEHHHHHHH ! e comunque noi vorremo sapere tutto !!!!!!!Eng eng eng eng……

  9. Al di là dei risultati (vale comunque la massima: nel bene o nel male l’importante è che se ne parli) l’esperienza di una gara internazionale è sempre formativa; voi avete avuto anche la possibilità di farla in un contesto che noi possiamo solo immaginare.
    Non vedo l’ora di guardare le foto …
    A presto

  10. augh
    non è che insieme alle zebre è passato anche qualche NO SBARI BUANA ?

  11. In effetti con i plisno ce le siamo cavata… Sono stati i nosbari a fregarci!!!!!!
    Adesso andiamo a fare un giretto per la città, poi cerimonia di premiazione (e qualche podio italiano c’è!!!!) e poi all’aeroporto. Ci risentiamo in Italia!!!!!

  12. allora ragazzuoli, Mario o Marino non cambia, ho cannato la prima gara di brutto, le altre tre le ho fatte nelle mie medie, comunque 6 dietro li ho messi. Tanto per aggiungere un po di scuse dell’arciere, vi spiego com’è andata.
    Day1: sveglia alle 6, colazione, bus alle 7 che ci porta verso i campi di gara, arrivo al lodge, sono sul campo green, battuta (1 freccia, niente branchi), sono con 2 tedeschi e 1 austriaco, alla piazzola 14 (su 28) dopo tutte le raccomandazioni di rito (di cui non capisco nulla) quelli dei percorsi green e yellow tornano ai bus che li portano al campo di gara, megaconfusione, bus pieni imballati, rimaniamo giu in 30, ci assicurano che verrà un altro bus a prenderci, dopo mezz’ora arriva, tutti su, 15 minuti e arrivo al campo, faccio 14 piazzole di corsa, trovandomi solo in mezzo al nulla nel bel mezzo della savana (pensiero 1: cosa ca…o ci faccio quì). Trafelato accaldato in stato confusionale arrivo alla 14, non c’è traccia dei miei soci, dalla piazzola dietro mi gesticolano che sono già avanti, via di corsa, altre 2 piazzole e li trovo alla 16. Il caposquadra dice che non sa se posso tirare, nel mio formidabile inglese riesco a spiegare l’accaduto, nel mentre passa il ranger (capocaccia), da capo tutta la storia, ho l’OK ai tiri, quelle saltate le recupero alla fine, sono marcatore e tocca subito a me, prima freccia e mi tremano le mani, vola dritta nella sagoma, bene 10 punti.
    I ragazzi parlano in tedesco fitto fitto tra di loro, gia non capisco l’inglese, figurati il tedesco, rimango un po escluso dal gruppo, fa niente andiamo avanti. 2^ piazzola altra sagoma poi spot, super, spot, sagoma, spot (ho davanti lo score) poi faccio uno zero, altre due a sagoma, ancora uno spot, gia i crucchi mi guardano in modo diverso, ho 2 piazzole in meno di loro ma sono davanti con i punti. Arriviamo al giro di boa, sto andando forte, poi si spegne la luce, faccio 4 piazzole a zero, una sagoma, 3 a zero, una sagoma, 4 a zero, una sagoma. Ho provato tutti i riti anti macumba (vorrei una sigaretta ma non si può) contollo brace, cambio frecce, bottiglie d’acqua nel cappello (34°) niente da fare la luce non si riaccende, mi devo accontentare della prima mezza gara, chiudo a 164, ci caricano su una jeep e ci riportano alla base, alla consegna degli score ci viene annullata una piazzola, il caposquadra ci ha fatto tirare dal picchetto sbagliato, i punti rimasti sono 154 (pensiero 2: cosa ca…o ci faccio quì) ringrazio i crucchi per la giornata (mavaff…….) e mi faccio una birra (very good) in attesa dell’arrivo di Flovia)

    segue…..

  13. Day One by Flovia

    Dopo una notte insonne (ansia da gara) apro le tende alle 6 del mattino e un sole accecante entra dalla finestra…… Le richiudo immediatamente tipo Conte Dracula e mi preparo per la colazione: purtroppo ho lo stomaco completamente chiuso e non mangio NIENTE. Sono veramente tesa. L’atmosfera qui è molto coinvolgente, c’è gente da ogni parte del mondo e le magliette delle varie squadre escono dalle porte delle camere con dentro arcieri più o meno tesi che trasportano archi e frecce. L’andirivieni finisce quando saliamo sul pullman per andare ai campi.
    Io comincio con il giallo, tracciato, su paglioni. Andiamo bene!!! E’ dai tempi in cui il Piero teneva lezioni in campeggio qualche anno fa che non tiro più alle visuali!!!!!!!!
    Dopo il pistolotto iniziale di cui Marino ha raccontato (nemmeno io ci ho capito granchè) si parte. Ovviamente, come Marino, anch’io rimango giù…
    Per fortuna il mio Captain (caposquadra) è anch’essa rimasta giù dal pullman, per cui, quando arriviamo sul campo giallo ci dobbiamo scarpinare una strada polverosa, senza un filo d’ombra, piena di sassi fino alla piazzola 13 dove ci aspettano le altre due: morale, due tedesche e una austriaca. Però a me va meglio perchè si adattano subito a parlare in inglese, per cui la conversazione non langue, anzi, si parla di Waidring, del tiro con l’arco, del Sudafrica e della Presolana, dove c’erano due di loro. Tanti complimenti per l’organizzazione italiana!!!!!!!!!!
    Sono talmente agitata che mi rendo conto di stare quasi tremando….
    La mia prima freccia al mondiale è durata giusto il tempo di essere scoccata; infatti manco il paglione (freccia corta) e centro in pieno un sasso sottostante: ROTTA!!!! Poi però la metto di terza….
    Ad un certo punto arriviamo alla visuale della zebra. Tocca a me: mi appresto a tirare, ma il mio sguardo viene attratto da un movimento dietro al paglione, un po’ più in là……. CA..O!!!!! Stanno passando delle zebre vere!!! C’è anche uno zebrino (non ZERBINO, ZEBRINO o cucciolo….). Ci fermiamo tutti e ammiriamo questi animali bellissimi (che purtroppo hanno dei colori …. bianco-ne….. vabbè ma questa è un’altra storia).
    La gara va avanti, metto dentro pochissime frecce, ma quelle poche sono spot (magra consolazione) e la tensione non si allenta.
    Arriviamo alla visuale della giraffa. Penso: è una giraffa, per cui sarà GRANDE!!!! Tiro e vado alta, tiro ancora più bassa e vado alta…… abbasso di bestia… e vado bassa, NELLA ROCCIA!!!!!!!!! Quando andiamo al recupero ……. ma porc……putt…… E’ GRANDE COME UN CONIGLIO SEDUTO!!!!!! Ma che animali hanno qui in Africa? Dei bonsai????
    Comunque tutto procede tranquillo, a parte quando le tre teutoniche si mettono ad abbaiare in tedesco per una freccia che taglia-non taglia……
    Per fortuna non è la mia e io non sono neanche marcatrice, quindi che se la vedano tra di loro…..
    Alla fine della prima gara sono rimasta con due frecce delle nove con cui sono partita: tra disperse e rotte una ecatombe!!!! Per fortuna non sono l’ultima della piazzola, infatti Gabi (che poi rimarrà con me per il resto delle gare) fa meno punti e infatti alla fine risulterà ultima in classifica.

    Al ritorno trovo Marino un po’ abbacchiato… non si è divertito e posso capirlo: le mie compagne di piazzola sono state molto gentili con me, anche quando parlavano tra di loro, poi qualcuna mi traduceva sempre quello che stavano dicendo.

    Comunque una buona birra fa passare tutto e ci ritroviamo con gli altri per tornare in albergo.

    segue…

  14. Day 2: solita trafila mattutina, arrivo al lodge, sono sul percorso blu (tracciato su visuali) piazzola da tre persone con un tedesco (michael) e un sudafricano (willy) sono caosquadra. Non devo prendere nessun mezzo, si va a piedi, piazzola 19, il tedesco sta sulle sue ma il sudafricano è fortissimo, si sforza di comunicare e ci riusciamo benissimo, parto male, le prime due a zero, poi comincio a prenderci. Dopo un pò anche il tedesco si molla e viene fuori una bella piazzola divertente, ancora qualche tiro a zero ma va tutto bene, eravamo tutti con gli stessi punti e finiamo senza cambiamenti tra l nostre posizioni, recuperando qualcosa su quelli davanti, chiudo a 342. Ci facciamo una birretta insieme discutendo dei tiri e dei campi, per loro sono Mario, Marino gli risulta troppo difficile, dopo un po non cerco nemmeno più di correggerli e cambio nome, Bellissima giornata (ci voleva) sempre un po caldina ma va bene.

  15. domani…..

  16. Day Two by Flovia

    Il giorno dopo io sono sul percorso rosa (animali 3d, gara tipo round).
    In piazzola con me ci sono Gabi (tedesca – ultima), Jutta (tedesca – terzultima) e Brigitta (austriaca – prima tra le veterane ricurvo).
    Ma mentre Gabi è la tipica tedesca (carnagione chiara, bionda e stazza importante) Jutta è mora e un po’ mascolina. Scoprirò poi che il marito sarà in piazzola con Marino.
    L’austriaca è una signora già avanti con gli anni, una cavallona rossiccia e lentigginosa.
    Anche qui si parla inglese.
    Prima della partenza della gara, però, in lontananza spuntano le teste alte delle giraffe e noi ci fermiamo ad ammirare questi animali eleganti.
    La gara si rivelerà non essere molto differente dalla giornata precedente, nel senso che le frecce fuori sono parecchie, bisogna cercarle, fa molto caldo e poi noi siamo le ultime tre della classifica: in effetti su questa cosa ci scherziamo molto… dal basso verso l’altro il gotha dell’arceria è in questa piazzola!!!!!
    Davanti a noi ci sono tre vecchiette (e non sto scherzando…. una ha detto di avere 76 anni….) che si perdono in un bicchiere d’acqua, si dimenticano di segnare i punti, si fermano a chiacchierare davanti alle sagome, lasciano l’arco in piazzola… insomma hanno bisogno di una badante!
    Ovviamente si perde un sacco di tempo perchè anche la loro mira non è delle migliori e noi, dietro in attesa, ad un certo punto, sulle note di Smoke on the water, imbracciamo i nostri archi tipo chitarra e cominciamo a suonare e a cantare!
    Alla fine della giornata io sono davanti a tute in piazzola, anche a Jutta, alla quale, però, rosicchio solo 13 punti. Quindi, situazione invariata.
    Io e Gabi ci salutiamo, sicure che domani mattina saremo di nuovo insieme…..

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  17. day 3 by Mario: arriviamo al lodge, oggi sono sul percorso giallo (tracciato su visuali ancora), ho ancora il sudafricano Willy, un’altro sudafricano (Petrus) e un tedesco (Ralf), si parte dalla 19, stavolta con i bus non mi faccio fregare e sono tra i primi a salire, riamane giu Willy ma noi lo aspettiamo, Petrus è di poche parole ma simpatico, anche perchè sa l’inglese ancora meno di me (ed è tutto dire) Ralf non sta zitto un momento, capisco la metà di quello che dice ma ci divertiamo da matti, Willy ci porta la carne esiccata che prepara sua moglie, buonissima, non ho chiesto che animale fosse, parto ancora bene, la terza freccia la tiro solo 4 volte ma faccio 3 spot e una sagoma, le altre son dentro di prima o di seconda, a parte un momento di confusione dove faccio due zeri, va tutto bene, punticini che fanno comodo, chiudo a 362. Altra meravigliosa giornata caldissima (comincio a capire perchè sono quì). Solite birrette in attesa delle signore (la moglie di Ralf è in piazzola con Flavia) . La classifica è un po migliorata, domani è l’ultimo giorno di gare e le mie frecce sono ancora tutte sane e in faretra, (pensiero 3: sono contento di essere quì).
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    • … insomma…peccato la prima gara !!!!! comunque Marì, vedi di far capire anche a noi perchè sei andato lì !!!!!
      e le zanzare come erano ? come le giraffe ?

  18. Day 3 by Flovia

    Oggi percorso verde (gara tipo battuta, animali 3d).
    Ovviamente io e Gabi ancora insieme con anche la cavallona austriaca Brigitta.
    Sono captain (caposquadra) e la cosa mi mette un po’ in ansia… Tanto la tensione non se ne è ancora andata, quindi mettiamoci una pietra sopra e… tiriamo.
    Purtroppo questa è stata veramente una giornata uggiosa. Nonostante la piazzola simpatica e tranquilla, ci troviamo intappate dopo appena 5 piazzole.
    Davanti a noi ci sono due piazzole di ragazzini sudafricani e neozelandesi con l’arco free style…….. non finivano MAI. Il sole scottava di bestia, avrò bevuto almeno 5 o 6 bottigliette d’acqua, la testa scottava nonostante il cappellino.
    In più le tre babbione di ieri erano proprio nella piazzola davanti a noi e oggi erano ancora più lente del giorno prima……..
    Quindi tra i free style e le babbione abbiamo cronometrato che la piazzola dove abbiamo aspettato meno ha toccato i 12 minuti…. quella dove abbiamo aspettato di più mezz’ora. Ma come fai a restare concentrato sotto un sole che lo senti bruciare anche attraverso gli scarponi e un vento che ti asciuga anche gli occhi?
    Io, Gabi e Brigitta eravamo talmente sconsolate che l’unica cosa che ci faceva andare avanti era cronometrare le attese per vedere quale era quella “record”. Tra l’altro tiri una freccia sola, per cui non hai molto da scegliere, o la va o la spacca (e io modestamente… ne ho spaccate!).
    A tre quarti del percorso passa la jeep che porta alla base quelli che hanno finito e sopra c’è anche Giancarla…. mi fa segno che si è ritirata, anche lei col tappo da subito non ce l’ha fatta più ed è tornata indietro.
    Quando scendiamo Alessandro (Salvanti) ci comunica che stasera tutta la squadra italiana verrà invitata dal Presidente IFAA e dal Presidente SANIFAA (la Fiarc sudafricana) a una cena presso il loro albergo. Meno male, almeno stemperiamo un po’ la tensione, anche perchè l’ultimo giorno si avvicina e per alcuni di noi sarà cruciale: ci saranno diversi podi in ballo!!!

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  19. Day 4 by Mario: Diventa più difficile alzarsi alle 6, le gambe cominciano a cedere un pò, ma è l’ultimo giorno, avanti e coraggio. Dopo il terzultimo posto del primo giorno due li ho gia recuperati, oggi percorso pink, round 3D su sagome. Mi ritrovo Ralf che ha qualche punticino più di me, un francese (Didier) anche lui davanti a me e ritrovo uno dei tedeschi del primo giorno (Nichlas) che sta dietro di me qualche punticino (eh eh eh eh). Partiamo dalla 18 (una piazzola un po vicina, mai!!!!) ci portano con il fuoristrada, passando tra zebre, giraffe, gnu e altri animali a cui non so dare un nome. Parto con il mio solito zero, alla seconda metto sagoma e spot, ancora un po di sagomine, poi qualche spot ,un paio di super, si ride e si scherza, Willy è nella piazzola davanti a noi, anche oggi ha portato la carne secca, si vede che gli dispiace non essere insieme a noi, ci aspetta sempre per fare due chiacchiere. Arriviamo ad una piazzola dove c’è la sagoma di un coccodrillo, il primo si posiziona per tirare ma si ferma, dietro la sagoma sta passando uno struzzo che ci guarda un po incuriosito, sicuramente non quanto noi guardando lui. Nelle ultime piazzole troviamo un po di tappo, abbiamo tempo per chiacchierare. Ralf mi spiega che in germania quando si chiude una gara con numeri uguali (tipo 333 o 444) bisogna pagare da bere. Nemmeno farlo apposta chiudo con 222, gli altri tre non arrivano a 200. Cerco di vendere qualche punto ma nessuno li vuole, preferiscono la birra. I due che avevo davanti ho presi: sono “settultimo” (si può dire?). Alla fine i giri di birra non si contano, con Ralf siamo daccordo che all’arrivo delle mogli noi si sta bevendo sempre la prima. E’ finita, poteva andare meglio, ma anche peggio. L’ultimo pensiero: sono felice di essere stato quì, tra il gruppo degli italiani e tutti gli altri che ho conosciuto si è creato un feeling indimenticabile. Sicuramente le foto e i ricordi saranno diversi da quelli dei viaggi che facciamo come turisti. Saranno sicuramente più importanti.
    Una grandissima esperienza, come arciere e come persona.
    Gazie di cuore a tutti quanti

  20. Day 4 by Flovia

    Evvai! Finalmente riesco a fare colazione, sarà che ormai sono certa di non arrivare ultima (povera Gabi, ieri ha fatto 40 punti….) sarà che finalmente comincio a capire cosa sto facendo, mi sento calma.
    Oggi percorso blu (visuali, tracciato) e sono ancora Captain.
    In piazzola, oltre a Gabi e Brigitta, arriva una delle babbione, Brigitte, tedesca. Tra Brigitta e Brigitte c’è da confondersi, ma dentro di me so che una è la “cavallona” e l’altra la “babbiona”.
    Oggi il caldo è al top… veramente la giornata peggiore per il clima.
    Finalmente parto bene, so che la giraffa è PICCOLA e bastarda, so che il bufalo è GRANDE e bastardo e infatti non sbaglio!
    Attimo di stupore quando da dietro un paglione spuntano delle gazzelle, o antilopi, o Kudù, non so bene, che ci guardano con curiosità e poi saltellano via attraverso la strada….
    Abbiamo ancora le due piazzole di ragazzini free style che cominciano da dove avevano finito…… Che PALLE!!! Però evidentemente qualcuno deve aver detto qualcosa ai Rangers (capicaccia) che infatti li vanno a redarguire e da quel momento in avanti accelerano i tiri.
    Il caldo è insopportabile. A metà gara ho un attimo di cedimento, ho le gambe mollissime e la lingua che sembra un rotolo di moquette (come dice Marino). Penso di non farcela, penso anche a ritirarmi, non riesco neanche ad aprire l’arco…. però intravedo la forma inconfondibile del baracchino del ristoro (una mega lattina di coca cola…….). Dico alle mie compagne di piazzola se possiamo fermarci un attimo, bevo una bottiglia di acqua, ne verso un’altra nel cappello che mi rovescio in testa. Loro si preoccupano, ma mi incitano a proseguire. In effetti lo stop mi fa bene, perchè riprendo la gara con più energia. Continuo a tirare benino e penso: ma non potevo calmarmi prima??????????? Magari non sarei arrivata penultima ma un pochino più su…
    Alla penultima piazzola mi si avvicina una signora sudafricana della piazzola dietro alla mia. Mi chiede se a fine gara posso regalarle una freccia: “Sai, sono bellissime” mi dice!!!! Io le dico che certamente lo farò… sempre che me ne rimangano ancora. Infatti anche oggi ho fatto un disastro, arrivo all’ultima piazzola con TRE frecce…. Sbaglio la prima, sbaglio la seconda e penso: cavolo… non ho frecce da regalare….. Invece la terza è uno spot stupendo! Finisco il campionato in bellezza, sforando anche i 200 punti!!!!
    La tipa sudafricana è felice per il regalo e il giorno dopo mi porta un portachiavi con la bandiera sudafricana a forma di punta di freccia!|
    Torniamo al lodge, dove Marino, Ralf, Willy e Didier sono già avanti con le birre. Arriva anche Jutta e la festa può proseguire!!!
    Scambio di e-mail e contatti facebook, scambi di magliette, pacche, abbracci, baci e arrivederci a domani.
    La sera si fa la cena a bordo piscina con tanto di musica. Teutonici ubriachi si buttano in acqua completamente vestiti, finalmente la tensione si allenta!
    Marino si avvicina al tipo che suona e si fa dare la chitarra: ci esibiamo nel nostro repertorio classico (Battisti, Nomadi, ecc…) e Gualtiero piange come un vitello, ci viene ad abbracciare e ci stringe fortissimo!
    L’Italia ha conquistato otto podi, ed è terza nel medagliere!

    Cosa mi rimarrà di questa avventura?
    Tanti amici italiani e non. Tante emozioni da ricordare. Tanta esperienza accumulata. Tante lacrime (dopo Gualtiero, anche Gabi piangerà nel salutarmi….) e tantissimissime risate.
    L’autista del pullman che assomigliava a Morgan Freeman e noi lo chiamavamo… O Morgan, vai, hiudi le porte he si parte! Marco che si alzava e cominciava: “Allo zooo…..pere pere peeee…” (dal film Johnny Stecchino)… Maurino che broccolava ogni donna… Le partite a scopa con Gualtiero e Maurizio. L’inno d’Italia cantato a squarciagola sul pullman e poi chiedevamo agli arcieri delle altre nazioni di cantare il loro….

    E’ finita, ma sarà sempre nel mio cuore………

  21. mi associo a Vito per i ringraziamenti ai conti….
    mi viene una considerazione da fare che sicuramente sarà condivisa da tutti : mi sembra di avere capito che le situazioni più divertenti, più intriganti, più intense anche dal punto di vista dell’amicizia, si sono create/manifestate alla sera , dopo avere riposto gli archi e tirato fuori la birra ( magari anche qualche canna ). Ancora una volta l’arco si è rivelato uno strumento che aggrega e che riunisce gente con la stessa passione ; a volte riempie le serate tra amici innescando discussioni arcieristiche, a volte invece non viene nemmeno nominato ma rimane lì, nella custodia e in silenzio, che ti aspetta per ricominciare il giorno dopo e freccia dopo freccia uno cresce e ringiovanisce più felicemente !
    E comunque non sono le gare in se stesse che favoriscono tutto questo, loro sono solo la scusa per ritrovarsi e poi si scatena tutto il resto….e allora potrebbero bastare le amichevoli o le gite fuori porta di un WE, come ogni tanto facciamo noi e f..c..o tutte le regole della F.

  22. Sono d’accordo, Piero. In effetti le relazioni tra persone sono saltate fuori soprattutto nel dopo gara, forse anche perchè non si possono fare piazzole da 20 persone……
    Non sono d’accordo, però, quando dici che basterebbero le amichevoli o le gite fuori porta. Lo spirito competitivo è intrinseco nell’uomo e tu stesso ne sei vittima inconsapevole. Allora per tirare due frecce basterebbe un paglione in mezzo a un bosco.
    Alla fine della gara è bello anche confrontarsi con gli altri, sempre nel rispetto di chi ti sta davanti. Forse è questo che manca in alcune gare.
    Per esempio ai mondiali sono sicura che tra le piazzole dei primi posti la tensione sia stata molto forte. Però alla fine della gara tutti lasciavano da parte lo spirito competitivo per bersi una birra insieme e magari capire il perchè di una freccia sbagliata. Io ho trovato tutto questo in Sud Africa, cosa che non sempre avviene in altre competizioni.
    Poi è bello fare anche le amichevoli e mandare a f..c..o le regole!!!!!! 😀

    • Non sono d’accordo quando dici che non sei d’accordo !
      Sono due aspetti diversi, l’amicizia e la competizione, entrambi intrinsechi nell’uomo ma non vanno d’accordo tra di loro ( tranne alcuni casi ). Non solo, in quasi tutti i campi della vita sono in antitesi, dallo sport agli affari, dalla politica alla vita sociale. O meglio, possono convivere se due persone fanno due sport diversi o giocano in squadre diverse, se fanno affari in campi diversi, se fanno politica in due partiti diversi eccetera eccetera. E’ la teoria dei due galli in un pollaio ! Non mi ricordo di aver mai visto due campioni di uno sport che competono tra di loro per essere il leader della stessa squadra che sono anche amici ! Se due leader sono amici è perchè giocano in squadre diverse e spesso non funziona nenche così : Rivera e Mazzola erano due leader di due squadre diverse, avrebbero potuto essere anche amici, ma c’era di mezzo la Nazionale e allora….Nella stessa compagnia di tiro con l’arco se ci sono due leader, non solo non sono amici, ma prima o poi uno dei due se ne va !! ( già successo numerose volte ). Se due arcieri sono bravissimi, raramente sono anche amici, a meno che vivano in due regioni diverse e si trovino solo per altri motivi ( anzi spesso cercano di andare a fare gare diverse )
      Certo che dopo una gara è bello confrontarsi con gli altri ma se gli altri non sono i tuoi competitors diretti ; se gli altri sono quelli che possono mettere in discussione il tuo ruolo di leader o di primo della classe, allora forse non è poi così bello, anzi si cerca di evitarli : mai visto in quasi 20 anni di tiro con l’arco, F.D. e I.P. discutere da amici sulle tecniche arcieristiche, anzi, forse non li ho mai visti discutere, anzi , forse non li ho mai visti neanche bere una birra insieme !!
      Forse in Sudafrica le cose sono andate diversamente da come le ho vissute io agli europei del Terminillo : mi dicevano che nella piazzola dei primi la tensione era altissima e anche li poi veniva stemperata alla sera davanti ad una birra, solo che i primi andavano ognuno per conto suo, con i propri amici dei quali erano i leader a parlar male degli altri leader che avevano in piazzola assieme !!! TROPPA COMPETIZIONE AFFOSSA L’AMICIZIA. Un pò ci vuole, ma non troppa, altrimenti va tutto a rotoli. VIVA LE AMICHEVOLI.
      P.S. : hai ragione a dire che anch’io sono vittima dello spirito di competizione !!! E’ che io credo di esserne consapevole, conosco i miei limiti !!
      Augh

  23. E di Coppi e Bartali cosa mi dici? Erano nemici in sella alle biciclette, ma fuori dalle gare erano grandi amici, tant’è vero che anche Bartali avrebbe dovuto andare in Alto Volta per cacciare con Coppi, ma problemi famigliari glielo impedirono, e poi sappiamo come finì.
    Forse sarà il fatto che noi purtroppo non bazzichiamo le prime posizioni e quindi non lo possiamo sapere, ma quello che abbiamo sentito io e Marino era completamente differente.
    Può anche essere che quando sei molto bravo ti senti un gradino sopra gli altri e cominci a “tirartela”. E con questo atteggiamento diventi antipatico e scorbutico….. Io non dico che F.D o I.P. se la tirino, ma credo che un pochino lo facciano tutti e se sentono minacciata la posizione si arroccano a difesa… Probabilmente in Sud Africa, essendo di nazioni diffeenti ed essendo consapevoli che le gare durano solo 4 giorni e poi non ti vedi più per tanto tempo, si accettava di più questo fatto.
    Un campione ligure, in una regionale tempo fa, battuto da Roberto, è andato da lui e gli ha detto a muso duro “Non mi fai paura”….. Vedi che se la tirano??????????

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